Nel mondo del cinema sono davvero tanti i film che hanno segnato la storia. Ma se pensiamo a quelli più recenti, sicuramente “La ricerca della felicità” (2006) merita di essere inserito nella lista dei migliori perché oltre a coinvolgere attori di una certa portata come Will Smith, rimanda ad una serie di significati e lascia delle morali molto importanti, che ognuno di noi dovrebbe tenere a mente nella vita di tutti i giorni.
Ecco qui un riassunto del film!
San Francisco, 1981. Un venditore dal nome Chris Gardner, decide di investire i risparmi di una vita in scanner portatili che hanno il compito di rilevare la densità ossea. Questi prodotti, svolgono un ruolo essenziale nella vita di Chris. Sebbene egli pensasse di riscuotere un enorme successo, le vendite e le richieste finanziarie subirono un forte declino, che iniziò a portare una notevole crisi anche nella vita matrimoniale con sua moglie Linda, la quale svolge il ruolo di cameriera. Loro hanno un figlio di cinque anni, chiamato Christopher Jr.
Linda, stanca delle false promesse del marito e consapevole del fatto che non riuscirebbe ad avere una vita agiata con lui, decide di lasciarlo.
Così Chris decide di candidarsi come stagista alla Dean Witter, dove però non riceve nessun tipo di retribuzione. La sua unica speranza sta nel fatto che al termine del corso (dalla durata di sei mesi) uno dei venti partecipanti venti partecipanti verrà assunto a tempo pieno. L’obiettivo degli aspiranti broker è quello di contattare il maggior numero di clienti, riuscendo a chiudere più contratti possibili.
Nel frattempo però, la sua situazione economica peggiora, portandolo alla perdita della casa (non era più in grado di pagare l’affitto) e della sua auto (a causa di multe non pagate).
Da qui si alternano momenti di sconforto a momenti di determinazione: la sua più grande forza è suo figlio e per lui pensa e dice a sé stesso che non deve mollare. Una delle frasi celebri del film è proprio tratta da un dialogo tra Chris e suo figlio: “Hey! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto”.
Così si trasferisce in un motel, solo che il proprietario dopo diverse settimane di non pagamento decide di cambiargli la serratura e di fargli trovare i bagagli fuori la porta. Ma Chris continua a lottare, cercando ogni giorno i soldi per poter mangiare e dormire insieme a suo figlio. Trascorrono diverse notti nei dormitori per i senzatetto e a volte si rifugiano nel bagno della metropolitana.
Ma il film termina in maniera positiva: scaduti i sei mesi di stage, gli viene offerto l’unico posto di lavoro disponibile come broker. In questo modo, potrà finalmente condurre insieme a suo figlio Christopher una vita dignitosa.
“Questa parte della mia vita, questa piccola parte della mia vita si può chiamare felicità!” – Chris Gardner
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